I funghi giapponesi, per il gusto e per la salute

7 settembre, 2018 , ,

Tra le centinaia di funghi commestibili serviti normalmente sulle tavole dei giapponesi, solamente poche varietà hanno valicato i confini del paese del sol levante per giungere fino a noi. In questo articolo vi presenterò quelli che si trovano più facilmente nei nostri negozi di alimentari, perché può essere davvero vantaggioso aggiungerli alle nostre ricette, non solo per il loro sapore e le loro consistenze a volte veramente sorprendenti, ma anche per i loro effetti benefici sulla nostra salute.

I funghi, infatti, oltre ad avere un eccellente tenore di minerali e di vitamine del gruppo B, sono anche una preziosa fonte di vitamina D. Per questa ragione chi si espone di rado ai raggi del sole, o consuma poco o per niente pesce o latticini, ha tutto da guadagnare nel consumare funghi regolarmente.

Shiitake, il più conosciuto

È la specie di fungo più coltivata al mondo, dopo gli champignon. È anche uno dei pochi funghi giapponesi relativamente noti al grande pubblico. Il suo nome è composto da “shii”, un albero sul quale spunta nel suo habitat naturale, e da “take”, che significa “fungo”. Fresco o essiccato, il suo sapore deciso e il suo gradevole profumo lo rendono una prelibatezza. Gli shiitake essiccati devono essere reidratati a lungo prima di consumarli.

Shimeji, un sapore che ricorda la nocciola

Lo shimeji in realtà è un gruppo di funghi di forme e colori differenti accomunati dalla stessa consistenza deliziosamente croccante e dal caratteristico sapore di nocciola. È un fungo che sopporta bene la cottura e si adatta a diversi tipi di preparazione: saltato in padella o stufato, è perfetto per condire la pasta o come contorno.

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Autori

Cinzia Cuneo
Italiana di nascita e canadese d'adozione, Cinzia ha deciso di coniugare le sue competenze professionali e la sua passione per la buona tavola sviluppando un servizio per aiutare i numerosi «aventi bisogno» a riprendere il controllo della loro alimentazione. Così è nata SOSCuisine. Ingegnere di formazione al Politecnico di Torino, Cinzia ha conseguito un Master's Degree in scienze applicate all'École Polytechnique de Montréal.

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